Diritto alla pensione per tutti, stesso imposto, nessuna distinzione

La pensione è un diritto del lavoratore e del cittadino

Nell’età pensionabile non possono esistere due pesi e due misure.

A tutti deve essere garantita una vita libera e dignitosa.

Vorrei inizialmente soffermarmi e riportare due importanti articoli della Costituzione Italiana:

L’Art. 3 che recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

L’Art. 36 che recita: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.

In particolare prendo in esame:

a)….. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale

b) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale …..

c)….. sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.

La parola dignità viene riportata più volte.

Dignità:

Con il termine dignità, si usa riferirsi al sentimento che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione. Per i modi della sua formazione e le sue caratteristiche intrinseche, questo sentimento si avvicina a quello di autostima, ovvero di considerazione di sé, delle proprie capacità e della propria identità. Pertanto il concetto di dignità dipende anche dal percorso che ciascuno sceglie di compiere, sviluppando il proprio “io”. Ugualmente si riconosce dignità alle alte cariche dello Stato, politiche od ecclesiastiche richiedendo che chi le ricopre ne conservi le alte caratteristiche.

Bene ma, secondo Voi una persona anziana che ha onorato la sua esistenza terrena con un duro e faticoso lavoro, nella sua età più fragile, cioè quella pensionistica avrà o no il diritto di trascorrerla DIGNITOSAMENTE?

E se sì, sempre secondo Voi è mai possibile che un pensionato o pensionata possa percepire appena € 500,00/600,00 di pensione al mese dopo aver versato per 35 anni di lavoro c.a. € 300.000,00 di contributi?

E perché in questa Nazione esistono pensioni a dir poco milionarie da una parte e dall’altra pensioni misere a dir poco ridicole?

La proposta: Pensione sociale uguale per Tutti Pensione sociale uguale per Tutti senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Pertanto non esisteranno più le famose “pensioni d’oro” a carico dello Stato. L’importo della pensione sociale viene stabilito annualmente dall’ISTAT la quale rileva l’importo minimo mensile per un’esistenza libera e dignitosa.

Per chi invece desidera integrare la propria pensione ed avere emolumenti di valore maggiori, può affidarsi alle società di Assicurazione Private, facendo le cosiddette polizze integrative o polizze vita.

In questo modo, TUTTI potranno condurre un’esistenza libera e dignitosa.

L’INPS? Troppi debiti accumulati, va posta in liquidazione.